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Vivere l'attesa
Prepararsi al grande appuntamento
Ti occorrerà un po' di tempo per abituarti all'idea che nel corpo della tua compagna, che di settimana in settimana si arrotonda, sta crescendo una nuova vita che cambierà la vostra per sempre. Ti servirà un pizzico di attenzione e un atteggiamento positivo, ma sin da subito anche tu potrai stabilire un contatto diretto con il piccolo.
Sapevi che già in età prenatale è in grado di provare emozioni e percepire svariati stimoli che provengono dall'esterno? La tua voce, le carezze al pancione e altre piccole attenzioni sono importanti fin dai primi mesi di gestazione. La relazione con il tuo bambino può quindi cominciare prestissimo, in tanti modi differenti:
CON LA VOCE
Dai al tuo piccolo tante occasioni per sentire la tua voce, imparerà a riconoscerla già dal quarto mese. Non limitarti alle parole, puoi anche provare a comunicare con altri suoni, o anche cantandogli la tua prima ninna nanna.
CON IL TATTO
Nell'embrione il tatto è il primo senso che si sviluppa, pensate che già all'ottava settimana - quando il tuo bambino misura circa 1 cm - la sensibilità della sua pelle è molto sviluppata. Prova a toccare con le mani il ventre della tua compagna: il piccolo reagirà modificando le sue posizioni e stabilirà con te una prima, tenera relazione.
CON IL DIALOGO
Già da subito, puoi istituire un primo dialogo diretto con tuo figlio capace di suscitare in te e in lui emozioni molto profonde. Inizia a conoscerlo, a familiarizzare con i suoi movimenti, a distinguere le sue reazioni ai tuoi stimoli, a percepire la sua crescita e le sue evoluzioni. L'attesa di un figlio è un momento per costruire e arricchire l'empatia anche con la tua compagna: perché non condividere insieme ogni minima emozione ed esperienza, partecipando insieme alle visite periodiche di controllo, alle ecografie e al corso di preparazione pre-parto? La vostra coppia ne uscirà rinforzata, ponendo le basi per la costruzione di una famiglia ancora più unita e felice.
Dopo quasi un anno di duro lavoro, anche per i nostri campi è il momento di riposare un po’… con una piccola eccezione!
A dicembre solo uno specifico tipo di coltivazione è ancora attivo e – anzi – aspetta questo mese per il raccolto: si tratta degli agrumi. Le arance e i mandarini dei nostri campi spagnoli e siciliani sono le uniche protagoniste di questo mese!
Nel frattempo tutto il resto delle coltivazioni viene preparato per affrontare al meglio il periodo invernale. A causa delle basse temperature e della poca luce del sole, i campi non lavorano al 100%, ed è per questo che i nostri coltivatori adottano tre diversi metodi per far trascorrere l’inverno ai nostri campi nel miglior modo possibile.
Vediamo come:
Colture invernali
Vengono piantate in autunno (per esempio grano e colza), ma durante il periodo invernale subiscono una battuta d’arresto nella crescita, rimanendo “ferme” a una dimensione di circa 5 cm. Solo in primavera ricominceranno a crescere.
Colture “intermedie”
La semina avviene appena dopo l’ultimo raccolto e le piante crescono molto in fretta prima che inizi l’inverno. Queste – come per esempio la segale e i legumi – non sono destinate a essere raccolte, ma vengono ricoperte di terra per prevenire l’erosione del suolo e aumentarne la vitalità in vista della prossima semina.
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