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Affrontare le coliche
I consigli dell'esperto
Le coliche infantili, note anche con la denominazione di coliche gassose, sono uno dei disturbi più comuni nei primi mesi di vita: secondo alcune stime possono arrivare a interessare fino a quattro lattanti su dieci, destando preoccupazione in molti neogenitori che non sanno quali provvedimenti adottare di fronte a una crisi di pianto inconsolabile. È questa, infatti, la manifestazione principale, dovuta a una condizione di dolore acuto e improvviso, prevalentemente serale e accompagnato per lo più da agitazione, arrossamento del volto, flessione degli arti inferiori sull'addome (che appare teso), e meteorismo, fino all'emissione di gas.
Il più delle volte le coliche sono manifestazioni del tutto fisiologiche, interpretate come fenomeni legati alla formazione della flora batterica intestinale e alla maturazione dell'apparato digerente. Talvolta, invece, esse sono espressione di intolleranze (per esempio al lattosio) oppure possono essere legate a curiosi fattori ambientali, come per esempio l'interazione mamma-bambino, eventuali tensioni dei genitori oppure l'abitudine al fumo di uno di loro: a tutt'oggi la stessa letteratura scientifica non è pervenuta a un accordo né sull'identificazione di una causa né tantomeno su una "cura" comune.
Ma cosa puoi fare nel caso il tuo bambino ne soffra? I rimedi consigliati sono quanto mai diversi e, se da un lato rispecchiano l'incertezza degli studiosi sul tema, dall'altro suggeriscono che ogni bambino rappresenta un caso a sé e come tale richiede un approccio del tutto personalizzato. Innanzitutto, calma: ansia e panico non servono a niente, e anzi possono far peggiorare la situazione, inducendoti magari a correre inutilmente in ospedale, mentre le coliche, superato il momento critico, si risolvono da sole e senza conseguenze.
Se allatti, attaccare il bambino al seno può essere una soluzione efficace, come pure farlo dondolare nella culla o nel passeggino, o fargli un massaggio in senso orario attorno all'ombelico. Non aiuta invece la stimolazione rettale mirata a favorire la fuoriuscita di gas – comunque destinata ad avvenire spontaneamente – mentre anche in questo caso puoi consultare il tuo Pediatra nel caso in cui le coliche fossero molto frequenti e disturbanti: questo è fondamentale nel caso ci sia bisogno di somministrare qualsiasi preparato, sia esso naturale o farmacologico.
Articolo a cura del Dottor P. Salari
Dopo quasi un anno di duro lavoro, anche per i nostri campi è il momento di riposare un po’… con una piccola eccezione!
A dicembre solo uno specifico tipo di coltivazione è ancora attivo e – anzi – aspetta questo mese per il raccolto: si tratta degli agrumi. Le arance e i mandarini dei nostri campi spagnoli e siciliani sono le uniche protagoniste di questo mese!
Nel frattempo tutto il resto delle coltivazioni viene preparato per affrontare al meglio il periodo invernale. A causa delle basse temperature e della poca luce del sole, i campi non lavorano al 100%, ed è per questo che i nostri coltivatori adottano tre diversi metodi per far trascorrere l’inverno ai nostri campi nel miglior modo possibile.
Vediamo come:
Colture invernali
Vengono piantate in autunno (per esempio grano e colza), ma durante il periodo invernale subiscono una battuta d’arresto nella crescita, rimanendo “ferme” a una dimensione di circa 5 cm. Solo in primavera ricominceranno a crescere.
Colture “intermedie”
La semina avviene appena dopo l’ultimo raccolto e le piante crescono molto in fretta prima che inizi l’inverno. Queste – come per esempio la segale e i legumi – non sono destinate a essere raccolte, ma vengono ricoperte di terra per prevenire l’erosione del suolo e aumentarne la vitalità in vista della prossima semina.
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