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La relazione con il cibo si instaura fin dallo svezzamento e la pandemia ci ha ricordato l’importanza di materie prime come le farine. Il primo passo per spiegare a un bambino il mondo degli alimenti è coinvolgerlo, se l’età lo consente, nelle attività in cucina.

Ad esempio facendogli vedere come si lavorano gli ingredienti, invitandolo a mettere le mani “in pasta” così da apprendere la predisposizione agli stimoli tattili e olfattivi. Il bambino in questo impara a vedere i componenti attraverso i cinque sensi, ma ne comprende anche il rispetto, sempre in un contesto di igiene.

Ai genitori invece spetta il compito di sensibilizzare il piccolo alla consumazione di frutta e verdura. Dal momento che questa tipologia di alimenti è quella meno consumata dai bambini, mamma e papà, mostrandosi interessati, fungono da esempio virtuoso. In questo caso se il bimbo oppone resistenza può risultare utile giocare con frullati e centrifughe, o con le forme.

Resta fondamentale, infine, indurlo a variare il più possibile la sua alimentazione per fargli riconoscere e apprezzare alimenti diversi in ottica di un futuro rivolto alla sostenibilità.

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Come migliorare il rapporto dei bambini con il cibo